Dintorni

Nel raggio di pochi km da Abbaechelu si possono compiere interessanti escursioni immergendosi nel bel mezzo di una natura lussureggiante e quasi completamente incontaminata, circondati dallo scorrere della storia e dalle innumerevoli attrattive enogastronomiche.

IMGP4811_jcI paesaggi costieri

Sono un’alternanza di calette, spiagge, scogliere e insenature dominate quasi sempre dalla presenza di una maestosa torre di avvistamento, testimoni di un passato di sanguinose lotte e drammatiche devastazioni.

Si incontrano splendide coste poco affollate, falesie che s’innalzano serpentine sulle onde, spiagge di sabbia finissima che si raccoglie in candide dune, colonizzate solo dal tenace ginepro, e che sono in continuo movimento con lo scorrere dei granelli mossi dai venti dominanti.

Nella vicina laguna di Chia colonie di fenicotteri ostentano la loro livrea bianca e rosa, sgambettano con grazia sulle esili gambe che affondano nell’acqua mentre col becco rosa e nero raschiano il fondo a cercare il cibo -gent’arrubia in nome dell’innata eleganza che li distingue- mentre volano attorno folaghe, garzette e gabbiani.

Alle spalle della spiaggia di Le Dune, un lungo e largo arenile bianchissimo a grana molto fine che dona all’acqua un colore azzurro intenso dai riflessi cangianti, si innalzano per 20 o 30 metri colli di candida sabbia.

Tra quest’oasi di bellezza incomparabile e la strada di accesso, si stende lo stagno di Is Brebeis, dimora estiva di numerosi uccelli migratori: è possibile vedere il cormorano, lo svasso piccolo, i gabbiani reali, mentre folaghe e aironi cenerini frequentano le acque meno profonde, contendendole ai fenicotteri.

Che dire poi delle incomparabili spiagge di Tuerredda e Cala Zafferano…

L’isola di S.Antioco,collegata all’isola madre con un istmo artificiale, ha una morfologia geologica costituita da rocce vulcaniche e calcaree; insieme alla vicina Isola di San Pietro (Carloforte) forma l’arcipelago del Sulcis, molto conosciuto per la bellezza delle cittadine e per la limpidezza del suo mare.

elicriso_panoLa natura selvaggia

Ci osserva alle spalle mentre diamo un ultimo sguardo agli incantevoli litorali. Si aprono scenari di incomparabile bellezza, aspri e selvaggi, ove la presenza dell’uomo è veramente minima: la flora e la fauna sono un elemento peculiare, insediate su un retroterra incontaminato e privo di qualsiasi insediamento e non è raro incontrare gatti, volpi e conigli selvatici, pernici, poiane e tartarughe tra gli esemplari di ginestra, elicriso, euforbia, giunchi e le ginestre d’oro giallo che spiovono sui sentieri rocciosi come grandi cascate accese. Questo è il regno ininterrotto del lentisco, dell’acqua stagionale che ruscella i graniti antichi, della rosa canina, del vento e dell’immensità del silenzio.

Con facilità ci si può recare nella Riserva naturale di Monte Arcosu, divenuta oasi naturale del WWF e nella foresta di Is Cannoneris, ricche di una rigogliosa vegetazione e frequentate dai maestosi cervi sardi: esse con le loro propaggini lambiscono i territori dell’Iglesiente.

Questa è la più vasta concentrazione di macchia dell’intero bacino mediterraneo, vi prevalgono lecci , sughere, olivastri, lentischi , carrubi anche centenari e vi è presente il corbezzolo arborescente.

Numerosi sentieri con vari gradi di difficoltà si srotolano tra alberi e rocce e camminando si respira l’odore della natura, si scorgono miriadi di colori e si provano intense emozioni.

A pochi chilometri da Santadi si possono visitare le bellissime grotte di Is Zuddas, di notevole interesse speleologico dove possiamo ammirare le più varie forme di stalattiti, stalagmiti e rare formazione nelle sale dell‘Organo, del Teatro o delle Eccentriche.

Gli appassionati di trekking, cicloturismo, bird-watching, arrampicata, vela, diving, windsurf trovano quaggiù il loro paradiso… insomma, questo è il sud ovest della nostra isola, quando lo lasci dimentica il tuo cuore, che lo riempiremo di nostalgia!

Tramonto nel sito archelogico de NoraLa storia

La costa sud occidentale è ricca di testimonianze, si inciampa letteralmente nelle tradizioni e nella cultura… siamo spagnoli, africani, fenici, romani, arabi, cartaginesi, pisani, bizantini, piemontesi.

Nell’area geologica più antica d’Italia, abitata fin dall’epoca preistorica per la ricchezza delle sue miniere e delle sue fertili terre, il tempo ha lasciato tracce indelebili legate alle prime genti dell’isola e ai traffici dei popoli che attraversarono il Mediterraneo.

Montessu è una grandiosa necropoli preistorica rupestre che si estende su di un tavolato trachitico a corona di un incantevole anfiteatro naturale e domina da una posizione elevata una fertile piana coronata di colline. Nella necropoli a Domus de Janas di particolare fascino sono le numerose incisioni a spirale, a denti di lupo o di protome taurina, le impressioni digitali con ocra rossa, simbolo di rigenerazione.

La monumentale tomba dei giganti di Barrancu mannu , costruita in granito rosa, è raggiungibile da un percorso inserito in un aggroviglio di macchia e spuntoni granitici, lavorati dal tempo in forme bizzarre, ed è inserita in una cornice ambientale fra le più suggestive ed affascinanti dell’isola.

Il Sulcis è la parte di Sardegna nella quale si annoverano il maggior numero di scali e città fondate dai Fenici e dai cartaginesi: è la regione più meridionale dell’Isola e il toponimo deriva dall’antica cittá fenicia di Sulci, i cui segni rimangono nell’Isola di Sant’Antioco.

Nora ne fu uno dei più importanti centri commerciali, dotato di tre porti, le cui strutture sono ancora in parte visibili, assieme ai resti della città romana, quali il teatro, imponenti terme e strade pavimentate con un efficiente sistema fognario. Il sito archeologico pare essere il più antico centro urbano dell’isola, abitato fin dall’epoca nuragica e di primaria importanza nel periodo punico-cartaginese. Il nucleo più antico risale al IX/-VIII sec. A.C.

Tra i numerosi reperti rinvenuti a Nora vi è anche la stele omonima del IX sec.a.c. che rappresenta il primo esempio di scrittura ritrovato in Occidente e nella quale compare in fenicio per la prima volta il nome Sardegna: B Shrdn.

Bithia (l’odierna Chia, collegata a Cala bernardini, ove è situato Abbaechelu, dai resti di una vecchia strada romana ancora percorribile) e la stessa Cagliari sono alcuni degli altri insediamenti fenici..

La visita delle numerose altre attrattive culturali, che spaziano dalle chiesette di Perdaxius all’ex cattedrale di Santa Maria a Tratalias, fabbriche romaniche come pure la chiesa di Sant’Antioco nell’isola omonima, sede vescovile fin dal V secolo, ristrutturata agli inizi del XII secolo dai monaci vittorini di Marsiglia, non permettono di annoiarsi.

Ma merita attenzione altresì la razionalista città di Carbonia, nei pressi della quale si trova la fortezza fenicio punica di Monte Sirai, uno dei parchi archeologici più importanti di tutta la Sardegna.

Sartiglia di OristanoIl divertimento e la cultura

A S.Anna Arresi, ogni estate, ormai dal 1986, si svolge l’atteso festival “AI CONFINI TRA SARDEGNA E JAZZ”, nei cui programmi sono presenti musicisti in tournée e produzioni originali, con il coinvolgimento di artisti Sardi, Italiani, Europei ed Americani.

A Nora non si può perdere la suggestiva “NOTTE DEI POETI”, un’esplosione di cultura sotto le stelle nel suggestivo anfiteatro romano, dopo aver visitato il Centro di educazione ambientale della Laguna, che illustra le varie specie ittiche presenti nei mari sardi e soprattutto locali, occupandosi del recupero delle tartarughe ferite.

Ogni paese dei dintorni compete nell’allestimento di sagre volte a far apprezzare soprattutto le prelibatezze culinarie di una regione che, con i suoi prodotti naturali, ha saputo creare piatti incomparabili e che nel sud, ad ogni angolo, cambiano sfaccettature ribadendo l’unità nel molteplice.

Con il noleggio di una silenziosa barca a vela o di un leggero gommone si raggiungono calette inaccessibili da terra e di solitaria bellezza, nei vicini maneggi si incontrano animali che potranno essere muti compagni di cammini su sentieri poco battuti e tra l’erba della vicina Is molas si può con un bastone giocare con una palla fino a mandarla in “buca” con uno o più “colpi”.

Ma anche soltanto oziare con il sottofondo del chiacchericcio degli uccelli nell’ampia piscina dell’albergo e nel suo giardino verdeggiante, riconciliandoci con il mondo.